29/10/10

10 MOTIVI PER NON STARE CON ME

 

1. non so mediare e non ho le mezze misure      
già solo il verbo “mediare” mi ha sempre dato  il nervoso
come fingere che le cose stiano andando nel verso giusto se invece vanno di schifo?
ricordo una scenata ad un fidanzato
dopo aver addentato mezzo supplì e riposto l’altro mezzo in frigo ben incellofanato
lui apre il frigo beve una birra aggrotta la fronte e
getta al secchio quel che resta del supplì avanzato
ovviamente
un supplì sprecato
un bambino africano denutrito
un fidanzato scaricato

2. non faccio sesso      
superfluo sopravvalutato spaventoso
il sesso consumato già tre quattro volte con lo stesso partner mi scatena un desiderio irrefrenabile di
ripassare un broccoletto in padella
scaricare l’ultima puntata di dottor house
andare a controllare l’email
scrivere un’idiozia su facebook
fare le parole crociate
il desiderio la voglia la pazienza di sopportare lo stesso individuo con gli stessi incastri sulla mia stessa persona? essù quanto può durare? è un grosso problema ma trovo già importante averlo messo a fuoco ora non mi resta che farlo arrostire e mangiarmelo caldo

3. faccio i fumenti       
pieno inverno
pigiama di flanella rosso
un enorme asciugamano di spugna mi ricopre la testa
lascio penzolare la stessa sopra una pentola fumante piena d’acqua e bicarbonato o calyptol o quello che ho trovato in frigo quel giorno
respiro a tutta carretta con naso e bocca fumi che si sollevano rassicuranti dalla pentola che scotta
i fumenti: l’antico rimedio contro il raffreddore e la chiusura delle prime vie respiratorie
le mie si chiudono spesso
impunite come tutto il resto del corpo
non ho mai capito se serva a qualcosa sto fare i fumenti ma oltre al fatto che libera le prime vie respiratorie e dona al tempo stesso alla pelle una cura di bellezza la cosa certa è che
mi dà sicurezza
altra cosa certa è che trovarmi in quelle condizioni dentro casa metterebbe alla prova qualsiasi amicizia amore o convivenza

4. la mia cucina non ammette piatti privi di aglio o cipolla        
e uso imporla senza remore o regole agli ospiti stupidamente preoccupati che la loro vita sociale e sentimentale avrà un’impennata per via della mia deliziosa cucina saporita
vi dò una dritta: dare la colpa della solitudine alle spezie non è mai una grande idea
diffido delle persone che un po’ imbarazzate si scusano- per me niente aglio…-
penso sia attendibile spia di malvagità d’animo e di profonda inconscienza
in questi casi in genere dopo aver pregato il/la malcapitato/a di prendere una sedia in un’altra stanza
approfitto per gettare furtivamente l’aglio/cipolla nella padella

5. digerisco malissimo       
le persone incapaci di amare incapaci di esprimere i sentimenti le persone false e attente all’esteriorità digerisco malissimo le persone formali che dietro l’educazione nascondono una gran voglia di urlare e l’incapacità di vivere come vogliono la paura di fallire


6. piuttosto perdo un amico che una battuta      
ridere è delizioso e far ridere è una delle mie passioni: forse sono una demente ma le cose che fanno ridere me
sono stupide veramente
passerei sul cadavere di mia madre pur di far ridere una persona a cui tengo
non m’importa affatto se il momento è sbagliato se la situazione è tragica se mi trovo dentro una chiesa o a un funerale o dentro un letto o alla posta o in classe…
se arriva una battuta chi siamo noi per reprimerla? cos’altro è ridere del resto se non creare gioia in qualcun altro?


7. è impossibile farmi un regalo      
odio i regali
tranne quelli accompagnati da parole scritte per me o che spieghino il motivo per cui si è scelto proprio quell’oggetto per me
e comunque non mi è mai piaciuto avere cose in regalo
ho sempre preferito le parole gli abbracci i baci
ricordo un natale ricordo che scaraventai una scatola con dentro il desideratissimo dolce forno della malbert contro i miei poveri e insensibili genitori colpevoli di aver scordato l’unica cosa a cui davvero tengo
il biglietto

8. ho un brutto carattere        
citerò i diversi aggettivi che ho sentito sul mio conto dividendoli per suffissi:
(in osa) scontrosa noiosa lamentosa (in ica) scorbutica polemica sarcastica forastica (in ente) prepotente insistente deludente supponente (in iva) aggressiva emotiva distruttiva (in ata) maleducata viziata sfacciata (in za) stronza

9. nuda sono peggio            


10. sono molto meglio da amica (che da fidanzata)
far emergere il meglio dall’altro: questo il leitmotiv dell’amore profondo
io invece in coppia: peggioro io stessa (se possibile) e peggioro l’altro che mi respira accanto
anche se innamorata faccio vedere i sorci verdi a partner suocera e cognata
sono infatti: distratta egoista assente ecc..(per la descrizione completa vai al punto 8)
ma abbiate pazienza la figura paterna mi è del tutto mancata
ecco perché sono qui a confidarvi che sono molto meglio da amica
che da fidanzata


il super io affoga in un bicchiere di vino rosso- S. Freud








































(29.10.2010 roma)

14/10/10

io e l'harem


si aprono le porte dell’ harem di Tokpaki un lunghissimo sentiero di pietre che formano disegni dai colori tenui si spiega sotto i miei occhi e a me non resta che seguire l’elegante signora che mi accompagna nelle mie dimore evvai evvai evvai sono stata presa sono stata scelta ho passato la prima selezione a roma tra le altre 1200 ragazze hanno scelto proprio me sono felice emozionata anche se non ho capito bene perché continuo comunque a camminare attraverso quella che sarà la mia nuova sfavillante vita nel palazzo imperiale nessuno ci aveva creduto e invece è tutto vero sono ufficialmente una delle trecentotrentacinque concubine dell’harem non vedo l’ora di conoscere le altre ragazze la signora mi fa passare attraverso un atrio tutto decorato a mosaici sulle pareti che ti staccano gli occhi e lì incontro le prime ragazze sono incredibilmente belle e eleganti e truccate come regine e io sono un po’ più sciattarella ma chissà come mi prepareranno quando dovrò incontrare il sultano faranno di me una vera donna con i contro orpelli è un posto magnifico è tanto che aspettavo sognavo speravo di essere accolta qui alla corte del sultano in una reggia di piante e di ori ma non mi aspettavo fosse così bello eppure le altre ragazze mica sembrano tanto contente del mio arrivo sembrano guardarmi di traverso e parlottare tra loro complici ridacchiando al mio passaggio rivolgo la parola a una brunetta con l’aria sveglia e le dico come mi chiamo e lei scoppia a ridermi in faccia perché non ha mai visto quel colore di capelli prima e mi tranquillizza dicendo che a corte ci sono dei miracolosi hennè che coprono qualsiasi colore ma io non voglio coprire il mio colore biondogiallotitti anzi l’ho appena fatto fare e ho speso pure soldi ma non glielo dico per non sembrarle sfacciata e la signora che mi accompagna mi tira per una manica andiamo andiamo su non perdiamo tempo hai molto da fare nel tuo caso moltissimo.. mi spinge in una stanza enorme con una grossa vasca e rubinetti dorati e zampilli di acqua calda da tutte le parti e mi chiede di spogliarmi perché deve lavare il mio corpo e depurare la mia anima che ficata è tanto che lo volevo fare ma non trovavo mai il tempo sento di potermi fidare di quelle mani esperte di quegli occhi neri e malinconici quindi faccio volare via le vesti e mi immergo nell’acqua della vasca piscina e già mi sento a casa con tutti quei profumi di incenso e oli alla mandorla mi sento scivolare in un mondo nuovo e fatto di comodità e bellezza l’elegante signora sfodera delle mani da vero camionista e comincia a sfregarmi la pelle con un guanto di crine fino a che il primo strato ma credo a questo punto anche il secondo e il terzo della mia pelle si raggruppa in tanti riccioletti di un color marroncino che sarebbero poi la cosiddetta pelle morta poveretta una volta asciugata la mia pelle in effetti fa invidia a un neonato arriva un vestito meraviglioso che mi calza a pennello e in effetti anch’io sono più bella di prima e ancora non sono truccata la signora mi guarda e non è convinta e mi fa accomodare sulla poltrona di velluto in attesa della imbellettatrice che poi sarebbe la truccatrice la quale arriva e senza salutare comincia a smanettare sulla mia faccia come fosse una tela e non è mai soddisfatta chiama un’altra aiutante con in mano tre tipi di pettini e vari oli per capelli difficili però io non ho i capelli difficili ma secondo loro ce li ho e quindi mi becco il trattamento capelli difficili che consiste in un tiraggio doloroso quanto inutile del capello dalla radice con mezzo litro di olio a botta che serve a scurire e a lisciare nello stesso tempo infatti al sultano non piacciono i capelli troppo chiari figuriamoci di quel colore! mi accompagna in una sala dove incontro altre cinque ragazze che si pettinano a vicenda creando bellissime capigliature e fanno pettegolezzi sulle altre concubine hai visto quanto si è ingrassata jessica dovrebbero dirglielo oppure mandarla via è pure un fatto di rispetto verso noi altre e verso il sultano soprattutto insomma non si vergogna io non la capisco proprio …hai visto sonia che capelli sfibrati possibile che non si riescano a sistemare? si vede proprio che la sera non li pettina a dovere…e arianna? poverina mi fa una pena ma non credo il sultano dopo quella volta lì la richiamerà mai più si dovrebbe rassegnare poverina…lui è molto esigente e vuole solo il meglio non vuole vedere ragazze bruttine o sciatte o poco preparate o poco curate profumate..io ascolto con la coda dell’orecchio le loro chiacchiere e mi sembrano simpatiche fino a quando cominciano a dire cose tipo ma lei…lei è la figlia di edoardo secondo te? sarà svedese no no mi sembra più inglese certo dovranno lavorarci molto dovranno fare molto lavoro prima che il sultano la riceva ci vorranno anni…!! magari è brava a danzare…ma non credo non ha gambe toniche da quel che vedo..e poi non più giovanissima…..oddio che brutto stanno parlando proprio di me e io che ho orecchie bioniche lo sento benissimo e faccio finta di niente sicura che il sultano mi riceverà al più presto nella sua stanza imperiale si innamorerà di me e manderà via tutte le altre dunque mi accompagnano in una stanza con altre 40 ragazze ho un letto con baldacchino e un bel comodino di mogano e dopo poco crollo al risveglio mi assegnano un numero da attaccare alle vesti e il mio è il 278 non capisco bene a cosa serve e mi spiegano che è il mio posto per accedere alla mia prima notte con il sultano ma questo sultano avrà pure un nome cristo santo e mi dicono che gira voce si chiami ugo e allora capisco perché lo chiamano tutti il sultano e basta quindi sono infuriatissima per due motivi primo perché non voglio essere ridotta a un mero numero secondo perché sono così lontana dal momento del mio incontro con il sultano che ci vorrà almeno un anno di attesa accipicchia allora comincio a dire la mia e un po’ di ragazze tra l’incuriosito e lo scettico vengono intorno ad ascoltare quello che ho da protestare e alcune mi cominciano a dare ragione anche se hanno tutte un po’ l’aria di dire ma questa che vole è appena arrivata e già si lamenta non avrà vita lunga in questo harem..ma io me ne infischio e chiedo alla signora che si occupa di me un’udienza anticipata con ugo anzi dico con il sultano lei sgrana gli occhi e mi dice non è possibile cara! allora decido di non cedere alla tentazione di togliermi i miei orecchini da regina e urlare come una portinaia e decido di passare direttamente al piano b cioè inserirmi con l’inganno la scorrettezza e l’indecenza nelle stanze del sultano anche se non è il mio turno ma c’è da dire che io ho lavorato sodo per tutti questi anni ho imparato la danza la recitazione e il canto quindi ho diritto alla mia notte con il sultano più di altre e che diamine! aspetto la notte e vado a letto già vestita e truccata per le feste e comincio a fantasticare sul sultano e sulla sua reazione alla mia visione e al fascino delle mie arti nel frattempo si fanno le quattro di notte ed è venuto il momento di agire in punta di piedi mi dirigo verso le stanze imperiali unico vero ostacolo è passare inosservata davanti alla stanza della valide sultana ovvero colei che diede i regali natali a ugo che con quel nome lo rovinò a vita colei che decide la sorte di tutte noi concubine e può decidere di cacciarne una soltanto perché ha scordato il kajal o le sono calate un po’ le chiappe…evvai evvai è fatta sto aprendo la maniglia della porta della stanza imperiale ci sono quasi spero solo non sia sveglio ah bene mi sembra di intravedere un corpo tra le coperte ma non vedo un gran che in effetti allora che faccio? lo sveglio con un canto angelico o lo chiamo dolcemente sussurrando il suo nome ugo ugo..ugo…o forse sua maestà sua…naaaaa troppo suddita è meglio che mi infilo nel letto direttamente e chi s’è visto sé visto mi spoglio completamente e alzo le coperte per sdraiarmi accanto all’oggetto del desiderio di tutte le trecentotrentacinque ragazze dell’harem oddio che emozione aspetto questo momento da anni e ora sono qui e posso averlo tutto per me…deduzione tanto affrettata quanto sbagliata…nel silenzio della stanza avverto il respiro del sonno ma la cosa strana è che io sono in apnea per non fare rumore e sento comunque due respiri nella stanza… oddio starà dormendo con una delle concubine che figura che farei a questo punto! gli occhi si cominciano ad abituare alla penombra e comincio a distinguere meglio le figure e con mia sorpresa mi accorgo che le teste brune e rasate sono due! ecco un vero scuup il sultan-ugo è in compagnia di uno dei neri enuchi dell’harem se lo abbraccia tutto come un cuscino questo è vietatissimo dall’etica dalla valide sultana e dalle regole dell’harem se lo scoprissero le ragazze e la madre valide sultana il povero ugo verrebbe linciato poverino ecco perché è così difficile e esigente con le donne perché le donne non lo interessano affatto però povere donne così sempre tutte in tiro e attente a non avere un capello fuori posto tutta energia tolta all’arte per un uomo non interessato sai quanti complessi ha fatto venire alle poverette e rischiava di farmeli venire pure a me? basta ho deciso lo ricatto o fai l’outing o lo faccio io per te lo sveglio lui si prende un colpo come hai osato? veloce ho da proporti un ricatto o mi nomini tua moglie e mi dai i poteri supremi o ti sputtano lui un po’ spaventato dice ti prego ti prego ma io non cedo e combatto dico voglio o l’outing o io eletta sultana lui senza scelta mi cede il trono evviva evviva la prima sultana della storia e ora mando via tutte le concubine e chiamo chi dico io ma non me ne servono trecentotrentacinque me ne serve uno soltanto il prescelto fidato marito dotato di humor cervello fantasia gelosia energia musicologia filosofia psicologia sessuologia alessiologia vitologia

(14.10.2010 roma)